Nel mondo del coaching generativo e trasformativo, il Presencing rappresenta uno dei passaggi più profondi e potenti. Non è solo uno stato dell’essere, ma una soglia da attraversare per accedere a nuovi livelli di consapevolezza e co-creazione.
Nel mio approccio, Presencing è una pratica viva: è il punto in cui la mente si ferma, il corpo ascolta e l’anima comincia a parlare.
Cosa significa Presencing?
Presencing è l’unione di due concetti: presence (presenza) e sensing (percepire). È la capacità di entrare in uno spazio interiore di ascolto profondo, lasciando andare il passato e le proiezioni sul futuro, per connettersi con ciò che sta emergendo adesso.
È il momento centrale della “U”, il punto di svolta: si lascia andare ciò che non serve più (letting go) e si accoglie ciò che vuole nascere (letting come).
Da questo spazio silenzioso e potente nasce la migliore possibilità futura, non come ideale astratto, ma come realtà concreta che possiamo incarnare.
Dove nasce il Presencing?
Il presencing nasce con la TheoryU di Otto Scharmer. Una metodologia di cambiamento e trasformazione individuale, organizzativo e colletivo, sperimentato da oltre 20 anni al MIT di Boston.
Infatti, all’interno della TeoriaU troviamo il Social Presencing Theater sviluppato da Arawana Hayashi all’interno dell’ecosistema della Teoria U.
Attraverso esercizi di movimento, consapevolezza corporea e ascolto non verbale, questa metodologia permette ai partecipanti di “sentire” il sistema in cui vivono e lavorano, in modo nuovo e profondo.
Per esempio, durante i laboratori utilizziamo le sculture di sistema, in cui le persone rappresentano fisicamente ruoli, relazioni o dinamiche. Senza parlare, il corpo racconta ciò che spesso la mente non riesce a cogliere. Da questi movimenti emergono intuizioni sorprendenti, che sbloccano possibilità nuove di azione e trasformazione.
Come uso il Presencing nel coaching
Nelle sessioni di coaching, uso il Presencing come un momento di rallentamento, di contatto con l’essenziale.
Invito il coachee a chiudere gli occhi, a respirare, a lasciare andare le aspettative e ad ascoltare. Non solo con la testa, ma con tutto il corpo.
Ecco alcuni esempi pratici:
- In un processo decisionale, faccio sperimentare al cliente diverse “posizioni fisiche” che rappresentano le opzioni in gioco. Ogni postura attiva percezioni diverse: tensione, apertura, paura, energia. Così, la risposta non arriva solo dalla mente razionale, ma anche dal corpo.
- Durante un momento di crisi o di blocco, accompagno la persona in un breve spazio di silenzio guidato, per ascoltare ciò che sta emergendo nel profondo, senza giudizio.
- Lavoriamo insieme sull’intenzione profonda: non quella che si dice, ma quella che si sente, quella che vibra e chiama da dentro.
Presencing, nel coaching, è come aprire una porta tra il sé presente e il sé futuro. È un invito a riconnettersi con la propria sorgente autentica, quel “punto cieco” da cui nascono azioni davvero trasformative.
Presencing: il punto fermo da cui nasce il nuovo
In un’epoca in cui tutto corre, Presencing è la pausa che genera visione.
È lo spazio silenzioso in cui ci fermiamo non per fuggire dal mondo, ma per rientrarci con maggiore lucidità e intenzione.
È il momento in cui il rumore esterno si placa e cominciamo a sentire ciò che sta cercando di emergere dentro di noi e intorno a noi.
Nel mio approccio al coaching e nei laboratori esperienziali basati sulla Teoria U, il Presencing è il passaggio chiave: il punto di accesso al futuro che non possiamo pianificare con la mente, ma possiamo ascoltare con la presenza.
Attraverso il corpo, il respiro e il silenzio attivo, aiutiamo persone e organizzazioni a lasciar andare ciò che non serve più e a lasciar venire ciò che può davvero trasformare il loro modo di vivere, guidare e creare.
Domande frequenti sul Presencing
Il Presencing è una tecnica di meditazione?
Non è solo una tecnica, ma uno stato di connessione profonda con il presente e con il futuro che vuole emergere. Può includere meditazione, ma la trascende.
Devo avere esperienza per praticare il Presencing?
No, è accessibile a tutti, soprattutto se accompagnati da un coach o facilitatore esperto.
A cosa serve nella vita quotidiana?
Aiuta a prendere decisioni allineate, migliorare relazioni, affrontare momenti di transizione e vivere con maggiore centratura e consapevolezza. Inoltre, è una bellissima esperienza per allenare la cognizione incarnata
Dove posso imparare il presencing?
Puoi imparare il presencing all’interno del laboratorio Teoria-U